martedì 15 gennaio 2008

L'orecchio acerbo.


(disegno fatto al computer da mia figlia Marta)

Ho commesso un autentico scippo... Ho rubato questa deliziosa poesia dal blog di Paola...

Un giorno sul diretto Capranica-Viterbo
vidi salire un uomo con un orecchio acerbo.
Non era tanto giovane, anzi era maturato
tutto, tranne l'orecchio, che acerbo era restato.
Cambiai subito posto per essergli vicino
e potermi studiare il fenomeno per benino.
Signore, gli dissi, lei ha una certa età,
di quell'orecchi verde che cosa se ne fa?
Rispose gentilmente: dica pure che son vecchio,
di giovane m'è rimasto soltanto quest'orecchio.
E' un orecchio bambino, mi serve per capire
le voci che i grandi non stanno mai a sentire:
ascolto quello che dicono gli alberi, gli uccelli,
le nuvole che passano, i sassi, i ruscelli,
capisco anche i bambini quando dicono cose
che ad un orecchio maturo sembrano misteriose...
Così disse il signore con un orecchio acerbo
quel giorno, sul diretto Capranica-Viterbo.
(Gianni Rodari)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Accidenti che brava con il disegno!
Sei riuscita a scaricare quelli da colorare?
Bob

nonnatuttua ha detto...

Ma come si fa a disegnare sul computer? I tuoi figli sono bravissimi....
In quanto a Rodari si potrebbe scegliere tra le sue poesie e i suoi racconti ad occhi chiusi, sicuri di aver trovato il più bello.... perchè lo sono tutti....
Un abbraccio anche ai tuoi "ragazzi"...
Fausta

Paola Romitelli ha detto...

Ciao nonnatutta, sono contenta che ti piaccia Rodari, anche a me piace molto.
Qusta 'storiella' l'ho scelta non solo perché bella, ma anche perché molti, anzi, la maggior parte degli adulti diventa sordo davanti ai bambini e a ciò che ritiene 'lontano' da lui, quindi diventa sordo anche verso i diversi. Avere un orecchio che sa ascoltare è ormai prerogativa di pochi.
:)