venerdì 2 novembre 2007

HO UNA SORELLA IN CAMBOGIA....

Ieri sera, visitando il blog di un'amica, ho visto la segnalazione del libro di Somaly Mam, Il silenzio dell'Innocenza. Mi sono ritornate alla mente le forti emozioni provate quando, questa primavera, ebbi la straordinaria fortuna di poter incontrare Somaly, di poterci parlare e di poterla abbracciare. Riporto qui l'intervento che feci, a poche ore da quell'emozionante incontro, sul Forum di Tiziano Terzani... Leggete il suo libro e fatelo leggere anche ad altre persone. Certe cose non possono essere ignorate!!!


HO UNA SORELLA CAMBOGIANA...No, non è una frase ad effetto; ho davvero una sorella cambogiana... è Somaly Mam...

Arrivo presto a Palazzo Caiselli... c'è poca gente, mi siedo all'ombra.Somaly arriva in silenzio, discretamente, accompagnata da un paio di persone che le fanno da interprete...Lei sorride. E' bellissima.E' vestita in azzurro, un abito sobrio ed elegante. Ha dei meravigliosi capelli neri con riflessi ramati.Si siede su una seggiola sotto un ombrellone.L'incontro si tiene in un cortile, uno dei tanti cortili dei molti palazzi che costituiscono l'Università di Udine.La gente si avvicina. Non siamo in molti, 90-100 persone... non di più!Firma molti libri, parla, stringe mani, sorride.

Arriva Toni Capuozzo... parlano tra loro, trascorre qualche minuto. L'ambiente è intimo, sembra un incontro tra amici.Poi Somaly si alza e si avvia verso un divano bianco su una pedana di legno.Somaly è minuta, ha begli occhi, un naso piccolo ma con narici pronunciate, la carnagione dorata.Capuozzo la presenta, parla brevemente della sua vita. La prima domanda è proprio sul suo passato. Somaly comincia a parlare. Parla in francesa e la sua voce è quella di una ragazzina... sottile, dolce e pacata.Si commuove, piange mentre racconta. Anche la traduttrice si commuove e finisce a fatica l'ultima frase.Sento le lacrime che mi scendono sulle guance e mi cola il naso. Cerco affannosamente un fazzoletto nella borsa ma è una ricerca che, lo so, è vana. Non giro coi fazzolettini...

Lei non se la sente di parlare del suo inferno e Capuozzo, uomo attento e sensibile, lo capisce... e lo capiscono anche le persone presenti che non le hanno più rivolto domande sulla sua vita personale, sul suo dolore, sul suo inferno...

"In quali circostanze ha scritto il libro?" chiede capuozzo... Somaly racconta di quando, temendo per la sua vita dopo aver ricevuto numerose minacce di morte, si sia rifugiata e nascosta sulle montagne... e li, con l'ausilio di un piccolo registratore, ha raccontato la sua storia... perchè non andasse tutto perduto con la sua morte, dice... E' da questa registrazione che nasce il libro...Somaly si scusa, dice che il libro non è scritto bene, lei non è una scrittrice... L'adoro... vorrei alzarmi subito e andare ad abbracciarla...
Somaly Mam ha fondato, insieme all'ex marito, una Associazione, piccolina, povera, ma che sta facendo un grande lavoro...Somaly raccoglie le prostitute dai bordelli, le riscatta, le protegge... le fa studiare, insegna loro un mestiere, cerca con difficoltà di reinserirle nella società...Nessuno l'aiuta, non il governo, non la polizia, non le istituzioni... anzi, spesso istituzioni, polizia e governo traggono dei profitti dallo sfruttamento della prostituzione...
Nel bel mezzo del discorso suona un cellulare... Ecco, il solito cretino che non lo spegne...Ma è il cellulare di Somaly Mam... Lei si alza, prende il telefono dalla borsa, legge di chi è la chiamata e poi la interrompe...Scusatemi... dice... ma devo sempre tenermi in contatto con la Cambogia...
Quando Somaly Mam è stata venduta ad un bordello da un uomo che lei chiamava nonno, aveva 12-13 anni... all'inizio ha provato a ribellarsi, ma l'hanno selvaggiamente picchiata finchè non ha ceduto... Racconta nel suo libro che era costretta ad incontrare 8-10 uomini a notte, a volte anche di più...Ha visto morire la sua più cara amica sotto le percosse e le torture...E' stata venduta e rivenduta più volte a vari bordelli e ogni volta erano botte, torture e soprusi...
Nel libro racconta dello schifo provato... ricorda vividamente gli odori, i rumori... ma soprattutto gli odori, di cui non riesce a liberarsi... Le ragazzine che sono vendute ai bordelli, spesso dalle loro stesse madri, non riescono più, anche se riscattate o anche se riescono a uscire da questa vita, a dimenticare o anche solo a vivere una vita normale... La società le rifiuta, sono feccia umana... come se la colpa fosse loro...
Una cosa sta succedendo negli ultimi anni... L'età delle bambine vendute ai bordelli sta vertiginosamente scendendo...Quando è stata venduta la prima volta aveva 12-13 anni e quella era l'età media della prostituta che incontrava il primo cliente, no anzi rettifico, l'età media della ragazzina che veniva violentata per la prima volta...Poi i clienti hanno cominciato a richiedere bambine sempre più giovani... 11...10...9...8...Adesso ci sono madri che vendono le figlie quando hanno appena cinque o sei anni...Somaly spiega che tiene il cellulare acceso perchè in una delle sue case di accoglienza è ricoverata una bambina che, venduta ad un bordello a cinque anni, ha contratto l'AIDS e adesso sta per morire... Questa bimba, dice Somaly tra le lacrime, ha adesso sei anni...
Scende un silenzio profondo tra di noi...Quasi non si ha voce per fare le domande... Cosa si può dire... cosa si può fare?...Il 40% delle bambine raccolte da Somaly Mam moriranno di AIDS...Le altre? Chissà... Reinserirle nella società è difficile...Riportarle alla famiglia? Ma se è propria la famiglia che ha venduto la bimba...Trovare un lavoro... Per migliaia e migliaia di loro...
La vendita delle figlie ai bordelli è pratica comune, spiega Somaly... La Cambogia ha 13 milioni di abitanti e la povertà è assoluta... Per pochi dollari, una madre, un padre, un nonno o una nonna, non ci pensano due volte a sacrificare una figlia...
Somaly racconta ancora...Nella mentalità asiatica c'è la credenza che avere un rapporto sessuale con una ragazzina o con una bambina, faccia bene alla salute e aumenti l'energia... addirittura credono che violentare una bambina faccia diventare la pelle più chiara... Per questo si cercano bambine sempre più giovani e vergini...Spesso le bambine vengono affittate per una settimana... il cliente (Cliente...??? il maiale) ne fa quello che vuole... la violenta, la tortura... Poi la riporta al bordello... e qui le ricuciono l'imene in modo che possa essere affittata ad un altro cliente come vergine traendo un maggior profitto!!!
Somaly continua a raccontare...Si parla di turismo sessuale... della responsabilità anche dell'occidente... di una sana educazione sessuale che deve partire anche da noi...Invita a far conoscere la sua storia a più persone possibili...
E' per questo che vi scrivo oggi...Leggete il suo libro... regalatelo agli altri... parlatene...Somaly conclude ringraziendoci con amore... in Italia, dice, ho trovato un grande calore e io, che non ho la mamma, qui ho trovato tantissime madri e tantissime famiglie...La conferenza finisce...Somaly si concede ancora per un autografo, una dedica, due parole...
Io che solitamente sono piuttosto timida, raggiungo velocemente la pedana, chiedo all'interprete di tradurre le mie parole...Prendo tra le mie le mani di Somaly e comincio a parlare... ma non ce la faccio a parlare... comincio apiangere... tra i singhiozzi le dico... Io sono mamma di una bambina di otto anni... le sue mani si stringono di più... Merci, le dico e l'abbraccio... Poi riesco a dirle a fatica... io e te abbiamo la stessa età, Somaly... non posso essere tua madre, ma concedimi di essere per te una sorella... Lei mi attira a se e ci abbracciamo di nuovo... L'abbraccio è stato lungo, parecchi secondi che parevano al rallentatore... le sussurro in un orecchio ancora il mio grazie per tutto quello che fa e lei, con un gesto che non dimenticherò mai, gira leggermente la testa e la posa sul mio seno... Ci stringiamo di più e ci baciamo le guance... Quando ci stacchiamo siamo una maschera di lacrime... lei mi porge un fazzoletto e mi accarezza...Devo farmi da parte, perchè altre persone vogliono parlarle... Lei sorride, firma libri... ma io non me ne vado, resto li, vicino a lei...Vedo che scrive delle parole sui libri... desidero anch'io la sua dedica e così mi metto in fila anch'io per la firma... Mentre mi avvicino, lei mi vede, mi sorride con gli occhi e mi fa capire che vuole che mi sieda accanto a lei... Ha un buon profumo, Somaly... e tanto, tantissimo amore da dare...Quello che mi ha scritto sul libro e quello che mi ha detto poi, perdonatemi, è qualcosa che voglio serbare nel profondo del mio cuore... è qualcosa di troppo personale e intimo, fragile come il petalo di un fiore e come tale lo tengo nascosto...
Ho una sorella in Cambogia... Il suo nome è Somaly Mam...

5 commenti:

nonnatuttua ha detto...

Cara Francesca, questo tuo post mi ha commosso quando l'ho letto sul forum, e mi commuove di nuovo ora che lo rileggo. Mi impressiona sempre il fatto che queste donne, come Somaly, che compiono azioni così grandi, difficili, pericolose a rischio della propria vita, siano in realtà persone normali, anche fragili. E' l'amore e l'orrore per le ingiustizie che le rende dei giganti!
Ho comperato il libro..aspetto di leggerlo.

Francesca ha detto...

E' vero!!! Tutti siamo eroi... abbiamo solo bisogno di una causa che ci infiammi!!!
Somaly è una creatura fragile e delicata. Mi chiedo come abbia fatto a sopravvivere all'Orrore e all'Inferno... Il libro ti farà male, Nonna, perchè è forte!!! A me ha procurato dolore, anche fisico allo stomaco e al cuore... Penso che le bambine di cui parla nel libro spesso hanno l'età di mia figlia (a volte anche meno...) e non posso fare a meno di inorridire e piangere!!!
E' un libro che TUTTI dovrebbero leggere...
Un abbraccio

Francesca

alehcim81 ha detto...

Bellissimo personaggio e bellissimo post ovviamente!Ho il libro e prima o poi lo leggerò,dico prima o poi perchè la mia lista di to be read è infinita!

Francesca ha detto...

Ciao Alehcim,
sono felicissima di incontrarti anche qui!!!
In fondo questo blog è un poco anche tuo... Se non fosse stato per te, non ci sarebbe stato... Non credo che ci sarei riuscita da sola!!!
Un abbraccio

Francesca

LuisaMiao ha detto...

scusa... vedo solamente ore che hai scritto questo bellissimo e commovente post su Somaly....

grazie per aver condiviso con noi quel momento!!

un forte abbraccio