lunedì 12 novembre 2007

Il PICCOLO e il grande!!!


Vi riporto qui di seguito un bel post che ho "rubato" dal Blog del mio amico Matteo.
Inutile aggiungere che sono perfettamente daccordo con lui... Voi cosa ne pensate???
Un abbraccio

Francesca

UN PARROCO

A Ponzano Veneto, in quel di Treviso, vive un eroe. E' il parroco della chiesa del paese. Una realtà della campagna veneta, ricca di fabbriche e fabbrichette. Culla di quel "miracolo del nord-est" di cui tanto gli economi hanno parlato e parlano. Dinanzi ad una comunità musulmana che ormai rappresenta oltre il 5% degli 11 mila abitanti del paese il Parroco, emblema vivente di quello spirito di dialogo, carità, fraternità e accoglienza che porta il nome di cristianesimo, decise un anno addietro di concedere i locali dell'oratorio, di venerdì, alla comunità islamica così che questa avesse un luogo di preghiera. Il parroco spazio da donare ne ha e gli dispiace lasciarlo inutilizzato dinanzi a persone che faticano a trovare locali dove poter professare la propria fede. Così nasce l'idea del gesto di "fratellanza".Poche ore fa però la meravigliosa avventura del parroco ha avuto la sfortuna di incorrere nella curiosità dei media che hanno pubblicato a livello nazionale la notizia. Sono bastate poche ore perchè la Curia trevigiana, nella persona dell'arcivescovo, convocasse il parroco chiedendo spiegazioni e, a quanto pare, intimandogli di concludere l'inusuale iniziativa. Poche, laconiche, parole del prete: "se parliamo di dialogo e poi sbattiamo la porta in faccia...". Beh, dal mio piccolo punto di vista oggi posso dire di aver visto in azione due uomini dalla stessa fede ma di "parrocchie" diverse. Uno umile, piccolo e pieno di coraggio e spirito cristiano che si apre al mondo, anche quando questo non condivide la sua fede e accoglie senza timore e senza pretendere conversione, certo e pago della bontà della propria azione.L'altro grande e pieno di potere ma chiuso a riccio dinanzi al mondo dei diversi, come a custodire gelosamente, per proprio piacere, un messaggio, da lui incompreso, che non fruttifica, ma rinsecchisce, se non prende la luce del mondo. Siede più in alto, su questa terra, del povero parroco, ma gli siederà di molto sotto nel Regno dei cieli non avendo inteso il senso del messaggio cristiano avendo, così pare, deciso di sposare un altro messaggio: quello del potere. Concludo con la speranza che il parroco possa trovare ancora più coraggio scandendo un solenne "non ci sto", continuando la sua meravigliosa iniziativa. Che possa essere apostolo di una nuova Ecclesia che finalmente infranga la Chiesa, quale istituzione odierna, che oggi tanti stentano a riconoscere come espressione di Dio e che, invece, vedono come null'altro che uno dei peggiori condensati delle più turpi pecche umane.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Io ho "girato" il problema: Se va bene ai mussulmani, pregare in una chiesa cattolica, non vedo perchè non dovrebbe andare bene ai cattolici ospitare i mussulmani. In pratica, non vedo il problema!

Francesca ha detto...

Infatti... Il problema non esiste... Evidentemente l'Arcivescovo teme questa promiscuità o forse ha paura che oggi la parrocchia... domani prenderanno qualcos'altro!!! Però è chiaro che, se non ci apriamo a quello che Papa Karol ha definito "il fratello musulmano", che razza di cristiani siamo???
Un abbraccio
Francesca
P.S. Parlo con Roby o con Lucy? Sarebbe bello saperlo!!!

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

per ora posto molto più io e così di solito quando posta Lucy, si firma con Lù, ma devo prendere anche io l'abitudine di firmarmi.
Roby

Paola Romitelli ha detto...

Che tristezza che mi procurano queste situazioni.
Non capisco quale sia la motivazione di fondo.
Gesù non ha mai rifiutato nessuno, e non è Lui l'esempio a cui dobbiamo cercare di somigliare?
Questo Arcivescovo mi ricorda le persone che criticavano Gesù perché mangiava e dedicava il suo tempo alle prostitute.
Credo che Dio lo si raggiunga in tante modalità diverse, l'importante è far del bene!

nonnatuttua ha detto...

Che tristezza! E' così che poi le persone mettono un muro fra sé e il cristianesimo pensando che la grettezza mentale di uno sia la verità della Chiesa.
Purtroppo questo meraviglioso prete non potrà opporsi al suo vescovo, altrimenti rischia di venire trasferito in qualche posto dove potrà fare tutto meno che quello per cui si è sentito chiamato: il prete.

sandra Marcellini ha detto...

Cio' che è successo al parroco, è normale,infatti da quando si è insediato Benedetto XVI,le nuove direttive della chiesa sono piu' severe nei confronti dei mussulmani in particolare, in quanto tra le tante religioni ,quella islamica rappresenta una minaccia proprio per il gran numero di aderenti oggi in europa.Secondo le statistiche sembra che se non si argina questo fenomeno ,tra meno di 20 anni l'europa sara' mussulmana , a discapito della chiesa cattolica che perdera' automaticamente potere. Gia' 2 anni fa, ad una riunione di catechismo dove mio figlio andava per la preparazione ai sacramenti, vennero convocati i genitori, ed il parroco ci informo' che il nuovo vescovo aveva sentito la necessita'di apportare regole nuove nelle relazioni e nell'accoglienza con i mussulmani, proibendo ai parroci di accoglierli in parrocchia o di benedire unioni tra mussulmani e cristiani, ma la cosa non riguardava solo la nostra diocesi,infatti chiesti ulteriori chiarimenti il parroco ci disse che il cambiamento era stato indicato dal pontefice.Mio figlio mi ha sempre chiesto di non dichiarare mai con il parroco ,la mia fede buddista,aveva infatti paura di non essere accettato dallla comunita'parrocchiale dove si incontrava con i suoi amici, devo dire che il tempo ricreativo che la parrocchia e le catechiste hanno destinato ai ragazzi è stato molto educatico e socialmente utile alla crescita degli stessi.Francesco comincia a capire e a discernere la sua fede dalla istituzione cattolica.E'un ragazzo che prega sinceramente ,cresciuto in un paese dove la parrocchia è un centro di aggregazione per i ragazzi,dove insieme agli insegnamenti di gesu', vengono pero' instillati ,modi di pensare piuttosto intolleranti ,giustificandoli sempre con dei buoni propositi.Ultimamente frequenta pochissimo la parrocchia ,ma la sua fede è rimasta sempre forte.Ogni volta che abbiamo un problema in casa lui mi dice: vedrai mamma che tra le tue preghiere buddiste e le mie cristiane, risolveremo tutto.Certo all'inizio il mio aderire al buddismo ,ha lasciato la famiglia un po' perplessa, dopo qualche resistenza hanno accettato questa mia nuova visione che ha apportato ovviamente dei cambiamenti in famiglia. Quindi mi dico, se hanno avuto problemi ad accettare questa mia diversita' marito ,e figli figuriamoci quanti ne potrebbero avere, chi con il diverso non ha legami stretti?L'uomo buono che è quel parroco di cui tu parli trovera' con la sua fede comunque, il modo di viverla coerentemente da cristiano, secondo la sua predisposizione d'animo e gli insegnamenti di colui che ha deciso di seguire.Vivere gesu', non è da tutti e per tutti, ma chi lo fa' ,di solito ha la stoffa e il coraggio per andare fino in fondo, contro le etichette e le regole che vengono dagli uomini e non dagli insegnamenti evangelici.Un abbraccio,Sandra.

sandra Marcellini ha detto...
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