
E invece
E invece la terra si fa sempre più orrenda
il tempo è malato
i fanciulli non giocano più,
le ragazze non hanno più occhi
che splendono a sera.
E anche gli amori non si cantano più
le speranze non hanno più voce.
I morti doppiamente morti.
Al freddo di queste liturgie
ognuno torna alla sua casa
sempre più solo.
Tempo è di tornare poveri,
per ritrovare il sapore del pane
per reggere alla luce del sole
per varcare sereni la notte
e cantare la sete della cerva
e non chiedere nulla.
David Maria Turoldo
E invece la terra si fa sempre più orrenda
il tempo è malato
i fanciulli non giocano più,
le ragazze non hanno più occhi
che splendono a sera.
E anche gli amori non si cantano più
le speranze non hanno più voce.
I morti doppiamente morti.
Al freddo di queste liturgie
ognuno torna alla sua casa
sempre più solo.
Tempo è di tornare poveri,
per ritrovare il sapore del pane
per reggere alla luce del sole
per varcare sereni la notte
e cantare la sete della cerva
e non chiedere nulla.
David Maria Turoldo
2 commenti:
Questa poesia è bellissima...credo anche io che il nostro tempo sia avvelenato e che dobbiamo tornare alle cose semplici di un tempo...a gioire degli eventi della giornata anche i più banali...a respirare e sentire il nostro corpo che vive...a sorridere e regalare sorrisi...ad avere fiducia...
Ciao Claude... benvenuto!!!
Grazie per il tuo commento così bello e poetico.
Un abbraccio
Francesca
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