domenica 9 maggio 2010

Qualunque cosa succeda


Se un solo uomo come Giorgio Ambrosoli, per il solo fatto di fare il suo dovere con onestà e senza cedere alla paura e ai ricatti, ha fatto crollare come un castello di carte l'impero, fino a quel momento intoccabile, di Michele Sindona, cosa succederebbe se tutti gli onesti, tutte le persone per bene, cominciassero a levare la loro voce contro le ingiustizie e invece di accontentarsi di quello che magari sembra il male minore, cominciassero a pretendere davvero trasparenza e sobrietà?
Ma non parlo di eroismi o atti coraggiosi; parlo di azioni di tutti i giorni, parlo di quell'onestà e quella verità che dovrebbe permeare ogni nostro atto e ogni nostro pensiero.
Cosa accadrebbe se di fronte ad un potente il giornalista facesse le domande giuste, quelle che dovrebbe fare, e non quelle politicamente corrette o quelle che gli hanno suggerito o imposto?Cosa accadrebbe se coloro che sanno che accadono cose poco pulite nelle aziende, nelle attività commerciali, nelle chiese, nei semplici negozi, in tutti gli aspetti della vita quotidiana, decidessero di non stare più zitti e cominciassero a parlare?
Che cosa accadrebbe se semplicemente ogniuno di noi, nelle azioni di ogni giorno, cominciasse a fare, fino in fondo e per davvero, il proprio dovere?
Cambierebbe l'Italia, dall'oggi al domani!!!
Ma dove stanno gli onesti?
Io vedo solo persone che si indignano senza alla fine fare niente, senza poi isolare i disonesti, voltare loro le spalle o fare una bella pernacchia davanti alla loro faccia.
Per paura di perdere una poltrona, un incarico, un lavoro, un aggancio, si accetta tutto, si tace, si chiudono entrambi gli occhi e così la disonestà è entrata nel cuore pulsante della nostra nazione come un tarlo; è entrata nel nostro Parlamento, nelle nostre istituzioni, nella nostra chiesa, nelle nostre imprese e la cosa ormai sembra quasi accettabile, quasi normale.
E chi paga il prezzo più alto di questo inquinamento, di questo silenzio?
Le persone oneste! Gli stessi che pur vedendo, pur sapendo, pur disapprovando, sono rimasti silenziosi e immobili, accettando in fondo di sottostare a questo sistema.
In fondo pagano il fio del loro peccato più grande: l'omertà!
Ma è un prezzo, a mio avviso, troppo elevato.
La storia di Giorgio Ambrosoli deve diventare per tutti un esempio di fiducia e di speranza. Ha pagato con la vita, è vero, ma nello stesso tempo ha insegnato a tutti che anche un solo uomo può fare la differenza.
E se questi uomini fossero tanti?
Ho imparato per esperienza che spesso, non sempre ma spesso, i disonesti sono forti coi deboli e deboli coi forti.
E se noi diventassimo i FORTI???
Questi sono i miei pensieri all'indomani della consegna del Premio Internazionale Terzani 2010. La serata è stata emozionante e sono felicissima di esserci andata.
Il premio è stato consegnato ad Umberto Ambrosoli, figlio di Giorgio, da Angela Staude Terzani, vedova del nostro grande Tiziano, per il libro "Qualunque cosa succeda".

12 commenti:

Janas ha detto...

Cara Francesca, vedo che siamo sulla stessa onda.
Lo sport nazionale è il lamento continuo. E' vero anche che ci sono cose di cui lamentarsi, ma dopo il lamento, pochi, proprio pochi passano all'azione, come dici tu.
La paura.....

Cara FranCicabuma ti abbraccio.
ciaociao

Lorenzo ha detto...

Ciao Francesca, hai un blog molto carino. Parli un pò di tutto e in molte cose che scrivi mi ci ritrovo, dal modo di vivere al cibo fino alle considerazioni politiche.
Ti vorrei rispondere a questo bel post con la frase finale del discorso detto per radio il giorno dell'uccisione di peppino Impastato da Salvo Vitale, amico e compagno di lotte di Peppino.
Il discorso era per i siciliani.
".....Domani ci saranno i funerali. Voi non andateci, lasciamolo solo. E diciamolo una volta per tutte che noi siciliani la mafia la vogliamo. Ma no perché ci fa paura, perché ci dà sicurezza, perché ci identifica, perché ci piace. Noi siamo la mafia. E tu Peppino non sei stato altro che un povero illuso, tu sei stato un ingenuo, sei stato un nuddu miscato cu niente."
Io mi sono commosso scrivendolo sul mio blog.
Lorenzo

dorisiana ha detto...

A volte, se guardo lo stato nel quale versa la nostra democrazia, mi prende il pensiero che la maggior parte degli italiani siano disonesti e profittatori, sono abbastanza convinta che abbiamo ciò che ci meritiamo (a partire dalla classe politica, specchio del paese); forse noi onesti siamo troppo pochi e mai riusciremo a diventare i più FORTI e cambiare il nostro paese che in realtà non ha proprio nessuna voglia di essere cambiato. Poi però penso a quei giovani entrati tanti nela Resistenza per difendere, a costo della vita, un ideale di libertà nel quale credevano profondamente; penso a tutti gli italiani coraggiosi che hanno pagato per non essere stati 'zitti' e soprattutto penso ai miei figli per i quali sono obbligata a sperare in qualcosa di migliore che non sia la logica del più furbo e allora mi si apre di nuovo uno spiraglio luminoso che mi riporta a credere nella bontà e nell'onetà delle persone. Scusa per il commento lunghissimo ma questo è un tema che mi sta molto a cuore. Ciao!

dorisiana ha detto...

Scusa, ma presa dall' impeto della scrittura ho fatto un errore orribile, in realtà volevo scrivere questo: 'poi però penso a quei giovani entrati tanti anni fa nella Resistenza'

Francesca ha detto...

Janas... io sono francamente stufa di lamentarmi e basta! Ho deciso di passare all'azione. Non so ancora come, ma agirò!!! Sono una persona che si scalda se vede delle ingiustizie (più di una volta l'ho fatto!!!) e questa energia la devo incanalare verso qualcosa di concreto.

Lorenzo, intanto grazie di essere passato da queste parti (e spero di vederti ancora), il tuo intervento mi è proprio piaciuto. Grazie per le tue parole. Approposito di funerali: a quello di Ambrosoli non è andato nessun politico in rappresentanza dello stato. L'hanno lasciato solo anche nell'ultimo viaggio. Solo Ciampi è andato, ma in veste privata, in quanto amico personale di Ambrosoli. I grandi vengono lasciati sempre soli. Quando se ne andrà quella vecchia cariatide gobba di Andreotti (che tiene nella gobba stessa tutti i segreti del nostro paese e tutte le peggiori schifezze) faranno senz'altro i funerali di Stato!!!

Cara Dorisiana, dibbiamo crederci per i nostri figli. Abbiamo il dovere di crederci!!! Non possiamo permettere che crescano in un paese dove vige la legge del più forte, come se questo, invece di essere uno stato democratico, fosse una giungla tropicale!!!

Un abbraccio a tutti
Francesca

Simona ha detto...

oh oh!Qua si fanno discorsi seri e apprezzo, però il mio commento si limita a farti grandi complimenti per le parole del tuo profilo. Anch'io adoro tutto quello che piace a te, e un po ci sono riuscita a ottenerlo.
Un abbraccio e un sorriso :-)
Piesse: i tuoi bimbi son stupendi.

Emilia ha detto...

Lamentarsi non serve nulla. E' fare il gioco solo delle cose per cui non siamo contente. Dobbiamo fare, agire per dare segnali che c'è un'Italia diversa, renderla visibile.
Grazie
Giulia

la signora in rosso ha detto...

sono d'accordissimo con il tuo post.
Ti abbraccio

Francesca ha detto...

Simona, sei di una simpatia unica. Leggendo il tuo blog mi sono fatta un sacco di risate...
A casa di Simo ci si diverte un sacco!!!

Sai Giulia, a me sembra quasi che i più siano come narcotizzati: non vedono, non sentono, non parlano, come le tre scimmiette.

Un abbraccio anche a te, Signora in Rosso.

barbara ha detto...

Ci lamentiamo e diamo sempre colpa agli altri delle nostre disgrazie. Ci lamentiamo e ci diciamo "e io che posso fare? Tanto se faccio qualcosa da solo non cambierà mai niente".
E' molto più facile agire così e subire (pur di restare nella propria comodità acquisita) che prendere coscienza e agire con responsabilità.
Sarebbe un mondo fantastico se tutti decidessimo di agire.


Ps: bellissimo post

Sari ha detto...

Leggo il tuo bel blog che ho trovato seguendo un'amica comune: Fausta la mitica.
Sono una vecchia signora e concordo con tutto quello che senti e scrivi. Sono andata controcorrente per quasi tutta la vita e non me ne sono mai pentita. Ma ora sono stanca, scoraggiata. Non ho più forze e mal sopporto gli sguardi dei "giusti" che lamentano, sì, di come vanno le cose, ma quando qualcuno alza la voce per difendere i diritti di tutti, lo additano.
Ma questa sera ti leggo... e mi fa piacere sentirti così piena di fervore... mi hai portato una ventata di giovinezza: la mia.
Ciao Francesca.

Francesca ha detto...

Grazie Sari...
Anche se alle volte è difficile, lo so, e scoraggiante... non bisogna mai perdersi d'animo perchè le persone che detengono il potere confidano anche in questo!!!
Credo che la soluzione sia l'UNIONE, perchè come dice un vecchio detto, "L'Unione fa la Forza".
Mi sento molto sola in questo momento; non so come fare qui nella mia città, dove tutti sembrano interessati solo ai loro piedi e al loro stomaco. Ma penso sia così dovunque. Finchè non viene toccato il loro portafoglio la gente resta immota e silenziosa!!!
Uomini come Ambrosoli sono rari, purtroppo!!!
Un abbraccio
Francesca