martedì 14 settembre 2010

La Pietà

Quando son o stata a Roma con Marta, lo scorso anno, mi sono commossa davanti a questa opera straordinaria.
Queste foto meravigliose vi descriveranno meglio di mille parole la grandezza e il genio di Michelangelo.


La Pietà di Michelangelo

francogarufo | Video musicali MySpace


Resto senza parole di fronte a tanta perfezione e bellezza!!!
La cosa che mi sorprende non è solo la perfezione dei particolare, ma anche come l'Artista abbia saputo dare il senso del peso del corpo morto abbandonato tra le braccia della madre e la fatica della Vergine nel sostenerlo.

Vi consiglio di vederlo a schermo intero!!!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

E' emozionante. Non ci sono altre parole. Emozionante.

Cangala ha detto...

E' emozionante.

Se ti capiterà di andare a Napoli, vai a vedere il Cristo Velato.

Buon proseguimento!

Alchemilla ha detto...

Emozione in attesa di vs notizie.

Raffaele ha detto...

Cioa Carissima Francesca, penso che l'emozione più grande è riscoprire il proprio cuore impresso ed immortalato con ispirativa/iniziatica ermetica arte.

dorisiana ha detto...

E' una delle opere che preferisco, la prima volta che l' ho vista avevo neanche vent' anni e mi sono commossa; in seguito ogni volta che sono tornata a Roma sono andata a vederla e l' emozione è stata sempre la stessa.

tiziana1999 ha detto...

Sono riuscita a vederla dal vivo anch'io pur con tutti i turisti che sparavano flash e non riuscivano a restare in silenzio. Se penso che un pazzo anni fa ha usato un martello per farla a pezzi ed è stato necessario un lungo e paziente restauro per riportarla allo splendore originario mi vengono i brividi! Di fronte a quei volti, al corpo accasciato di Gesù ed alla dolcezza delle espressioni dei loro volti, le mani che sembrano prendere vita ......commuove sia l'attimo scolpito per sempre che il significato di quel momento. Dove lavoro, spesso, vedo madri e padri che tengono fra le braccia i loro figli in fin di vita e la realtà è stata da Michelangelo riprodottà perfino nel dolore pacato che la pietà imprime nei volti trasfigurati dall'amore che neppure la morte può portare via con sè quando sopraggiunge. Io ho in mente il volto di mio nonno materno nel lontano 1982, disteso e sorridente, la pelle ancora tiepida perchè la morte era arrivata da poco e, mentre tenevo la sua mano e toccavo il suo viso accarezzandolo ho sperato che fosse solo addormentato. Di lì a poche ore la trasfigurazione del suo corpo ha reso reale e tangibile quello che in quel momento non lo era. Ecco perchè ci commuove quella statua: rende la morte ed il distacco dalla vita meno importante dell'amore che si continua a provare per chi ha iniziato un nuovo viaggio. Il Cristo velato di Napoli nella Cappella del Principe di San Severo è impressionante e spero un giorno di poter vederlo dal vivo. Gia in fotografia fa accapponare la pelle! Il marmo sembra un velo, il volto vorresti toccarlo per seguirne i tratti accarezzandolo. Ci sono uomini che fanno dell'arte un mezzo sublime per rammentarci cosa siamo e dove andremo. In ospedale la poesia del marmo scolpito o di un dipinto non esiste ma la forza dei sentimenti suscitati è identica e la realtà vissuta ti cambia come se fosse lo scultore della tua anima.

Francesca ha detto...

Grazie Tiziana per le tue bellissime parole e per i tuoi pensieri.
Un bacio
Francesca