mercoledì 4 marzo 2009

Vi è una solitudine...


Vi è una solitudine dello spazio,
una solitudine del mare,
una solitudine della morte, ma queste
saranno una folla
a confronto di quel luogo più profondo
quella polare segretezza,
un'anima ammessa alla propria presenza -
finita infinità

(Emily Dickinson - trad. Massimo Bacigalupo)


Si parlava di solitudine in un blog, della grande difficoltà delle persone a stare da sole, a sopportare la propria compagnia. Questa paura non ci impedisce lo stare da soli, è vero, ma ci costringe a stare sempre con la mente impegnata: o la TV accesa, o la radio che parla o canta, o un libro in mano, o vari lavori da svolgere... Stare da soli per stare da soli... chi ha mai provato quest'esperienza? Stare da soli, fermi, immobili, senza fare niente e senza essere tormentati da quel vago senso di colpa che ci impedisce questa inerzia perchè viviamo nel mondo dell'agire. E' tanto difficile questo silenzio? E' tanto terribile questa solitudine assoluta? E' tanto spaventosa questa specie di meditazione?

Riporto qui quanto scrissi nel commento al blog di cui parlavo prima, perchè mi sembra di avere ben espresso questo pensiero:
"Stare da soli è un'idea molto più profonda che essere fisicamente soli in una stanza... Significa guardarsi dentro, sondare i nostri pensieri, scrutarsi come farebbe un'estraneo, trovare i nostri difetti, le nostre pecche, individuare le mille maschere che negli anni ci siamo cuciti addosso per difenderci e che non siamo più capaci di gettare via, pensare a tutti i sogni infranti, a tutto il non detto e il non fatto... e una volta imparato a conoscersi, rinascere dentro!!! Questo fa paura e non è per niente facile... ma è un'esperienza meravigliosa!!! Per questo che molte persone detestano stare da sole... in realtà hanno paura di loro stesse!!!"
Voi che ne pensate?

14 commenti:

bluphoenix ha detto...

cara Francesca, questo tuo post riprende u pò il mio diguardo alla nostra capacità di percepire noi stessi non come un flusso sconnesso di percezioni ed emozioni ma come insieme unitario che necessariamente va a considerare ciò che gli altri percepiscono di noi....
siamo l'una e l'altra cosa seondo me ed è bello vivere tutto ciò che siamo, tutto senza escludere ciò che meno ci piace.
un forte abbraccio
Bluphoenix

giorgio ha detto...

Si può essere soli e sentirsi piacevolmente in compagnia di se stessi, si può essere insieme a qualcuno e sentirsi terribilmente soli. Non è quello il problema.
Si sta bene se si trova la strada per entrare in contatto con la nostra verità e la si ascolta, la si lascia emergere e ci si rapporta con essa con amore, anche se si fa fatica a realizzarla pienamente.

Francesco ha detto...

Cerco e vivo la solitudine ma non purtroppo quella che guarisce, quella che intendi tu. E' una solitudine di fuga più che altro, come la fuga nel sonno che cerco spesso.

Un ABBRACCIO
Francesco

notanative ha detto...

Sono d'accordo.
Esiste però anche una solitudine modello "volpe ed uva". Alcuni affermano di stare bene da soli solo perché, incapaci di vedersi dal di fuori, non sanno rapportarsi onestamente e correttamente con gli altri.

Francesca ha detto...

La solitudine può essere una preziosa compagna per imparare a conoscersi. Spesso, almeno per me, la solitudine è un LUSSO, qualcosa che anelo ma che riesco ad avere raramente... La solitudine di cui parlo può esistere anche quando si è in mezzo a tanta gente: è la capacità di fare silenzio dentro di se e riuscire a sentire la propria voce, quella autentica. Non riesco a raggiungere spesso questo stato perchè ho troppe responsabilità, troppe cose da fare, troppe persone che dipendono da me e da quello che faccio... Per questo dico che è un lusso!!!
Un abbraccio
Francesca

la signora in rosso ha detto...

la solitudine è bella se è un momento di libera scelta, altrimenti opprime-

sandra Marcellini ha detto...

Cara Cica,non c'è momento più bello di quello che dedichiamo a noi stessi per guardarci dentro.Perchè in ognuno di noi si cela un universo sempre da scoprire e conoscere,immergersi con lo spirito dell'esploratore e non con la paura,credo sia l'atteggiamento che ogni essere consapevole di essere vivo dovrebbe adottare,un abbraccione

Unknown ha detto...

Carissima Francesca,
è proprio come tu dici, è la voce del silenzio che ci permette di contemplare estatiche e catarchiche realtà dell'essere. E' anche un lusso perchè oggi, presi da tanti problemi di questa nostra vita assai materiale, ma assai cara per tante altre cose, non ci damolto modo di entrare in risonanza con la nostra innata nota armonica.
Ma c'è sempre l'alternativa soprattutto nel sentire, nell'intuire e nel dolce capire.

Dous ha detto...

Credo che star soli sia, almeno per me, molto più facile di condividere la mia vita con qualcuno. Infatti è attraverso gli altri che possiamo migliorare noi stessi, conoscendoci non come pensiamo d'essere fatti ma come gli altri ci vedono.
E' molto più impegnativo e forse più costruttivo, non solo per noi stessi...

Anch'io sto coronando un sogno... che ha ben 5 mesi! :-)
Un abbraccio.

Francesca ha detto...

Forse è vero, Ferdinando... ma nessuno ti conosce meglio di come ti puoi conoscere tu stesso... a condizione di essere assolutamente sinceri con se stessi, ovviamente! Gli altri possono volerti bene, amarti, conoscerti nel profondo... ma solo tu sai la Verità!!!
Un abbraccio e grazie per i vostri interventi
Francesca

Francesca ha detto...

Cosa intendi con "un sogno che ha ben cinque mesi"??? E' quello che sto pensando, vero???
Un bacio
Francesca

liberoPensieRoberto ha detto...

Salve Francesca, ti rispondo qui dopo aver letto un tuo commento da La signora in rosso.
Io ho scelto la solitudine più e più volte nella vita (il che potrebbe essere letto in modo opposto: ho scelto di convivere, più e più volte...), e devo ammettere che, a parte il fatto che mi manchi da morire una donna di cui ero innamorato, sto proprio bene da solo.
Poca tv, poco internet, molto silenzio.
A volte parlo solo, ma dai, lo faccio perchè avendo mille pensieri scappa qualche frase ad alta voce...
Esser soli, quando ovviamente non si trasforma in esigenza estrema, è un piacere. Mi rendo conto che è questione di carattere.
Io passo le vacanze da solo, e sto benone.
Campeggio, chitarrina, griglia, bicchiere di vino rosso...
Per me la compagnia è favolosa quando è sincera e non consiste in un maniacale senso del controllo reciproco; incaso contrario, meglio star soli.

Un saluto,

Dous ha detto...

Sì, Francesca, un sogno che mentre noi siamo qua sta crescendo... Speriamo di abbracciarlo presto... :-)

Francesca ha detto...

EVVIVA FERDINANDO!!!!!!!!!!!
EVVIVA LA MOGLIE DI FERDINANDO!!!!!!
EVVIVA L'ANGIOLETTO DI FERDINANDO!!!!!!!!!