Sta succedendo quello che temevo: Marta comincia a non sopportare più la scuola.
Ho paura che perda interesse per lo studio, che non abbia più voglia di frequentarla, che per lei sia diventata un peso insopportabile.
E' spesso malata ma da madre so che alle volte la malattia è più un rifiuto dell'istituzione scolastica che un reale malessere. Non che finga, intendiamoci... ma è un rigetto, magari inconscio, quasi un odio!
Non vuole più il mio aiuto, dice che ormai è grande, che se la cava da sola, ma non è così.
Non so che pesci piglire. Ho bisogno di consigli. Voi che cosa fareste al mio posto?
Un abbraccio
Francesca
10 commenti:
...mumble mumble, difficile... Se dice che vuole arrangiarsi da sola penso che bisogna accettarlo (comunque muoversi con il messaggio: se hai bisogno di me, io ci sono!), in fondo l'autonomia é una bella cosa, soprattutto in questa fase di etá é giusto che si possa sperimentare un po' (sia la propria libertá che i propri limiti).
Credo che tutto quello che potete fare da genitori é mostrarle il vostro amore e la vostra fiducia in lei, giorno per giorno, momento per momento, cercando di creare a casa e in famiglia un clima positivo (lo so in questo momento siete un po' in altomare con il vostro progetto particolare... forse il comportamento di tua figlia é anche un po' merito della situazione particolare, sarebbe anche normale una reazione, no?).
Non disperarti Francesca, abbi pazienza. Prova magari per un periodo a non parlare di scuola con tua figlia, a non chiedere i risultati o i progressi ecc., ma a mettere al centro dell'attenzione le cose belle della vita quotidiana, che siano cose da fare, da guardare, da leggere, da mangiare, da giocare. "Investire" tempo e energia nei rapporti non é mai sbagliato!
un grande abbraccio
Ti direi di metterla "in comunicazione" con una coetanea (o quasi, mia figlia ha 12 anni) che, pur essendo molto critica nei confronti della scuola e degli insegnanti, e a volte anche annoiata, adora imparare e trova in questo una motivazione per andare avanti "nonostante tutto"...ed avendo la media del 10!
Noi adulti possiamo intervenire, ma io ho notato che i nostri figli hanno bisogno di affrontare le cose nel "loro" mondo.
Proviamo?
Penso che Sybille ti abbia dato uno splendido consiglio che prendo anche per me.
Io aggiungerei che non è necessario che Marta abbia buoni voti in tutte le materie, se si accontenta del 6 va bene così. Probabilmente il suo amore e la sua passione li mette in qualcos'altro. Non è matematico che bravi a scuola significhi brave persone!
Ti dico anche questo io "ero" una fan accanita della scuola ma adesso che vedo come e cosa studia mia figlia in prima media capisco che è veramente difficile appassionarsi a certe materie studiate in modo superficiale, un ammasso di nozioni che si dimenticano immediatamente dopo l'interrogazione. Come sforzare una ragazza ad impegnarsi a studiare 200 anni di storia in cinque righe?
Mia cara, credo che Sybille e Alchemilla abbiano centrato il problema. Da una parte tua figlia sente che qualcosa in famiglia si sta muovendo verso una dimensione diversa e questo può crearle un attimo di spaesamento. Dall'altra, come dare torto a questi bambini? la scuola di oggi è perlopiù priva di senso profondo, basata sulla competizione e sul nozionismo. Avere un attimo di distacco può essere per lei addirittura salutare, può aiutarla a trovare dentro di sé (e non nella scuola) le risorse per interessarsi ad una conoscenza più concreta e appassionante. Forse, però, potresti provare a farle mantenere un minimo di regolarità almeno nella frequenza. Un abbraccio.
Condivido anche io il pensiero di Sybille: fare un passo indietro, come genitore, e lasciare i figli ad affrontare a modo loro la situazione serve. Bisogna però essere disposti ad accettare le conseguenze, che spesso possono essere lontane dalle nostre aspettative.
Per mia figlia, che frequenta la seconda media, è stato importante aver trovato delle amiche a scuola: si trovano spesso i pomeriggi, "studiano", chiacchierano, ridono, all'uscita di scuola si fermano a mangiare una pizzetta e poi vanno a casa dall'una o dall'altra: tutto questo l'ha aiutata ad andare a scuola più volentieri, a dividere il peso del "dovere" con i suoi compagni, che lo vivono come lei, e non come me che sono sua madre.
Un abbraccio, sei una gran donna Francesca!
Sono daccordo con i consigli che ti hanno dato, lascia che provi a stare sulle sue gambe, e rassicurala che se avrà bisogno, comunque tu ci sarai sempre pe rlei.
Anche i miei figli, a volte si trovano in biblioteca con i compagni e tutto diventa più "leggero"...
un abbraccio
StefiB
...hai pensato a parlare con gli insegnanti? Lo dico da maestra...
Il mio parere di mamma di tre figli adulti.
Secondo me, insistere con il profitto scolastico, in questo momento, sarebbe dannoso. Tua figlia sta vivendo un periodo di grandi cambiamenti ed è normale che si senta in ansia. Neppure lei sa rendersi conto del suo sentire, è confusa e lo manifesta con il corpo.
Il primo cambiamento che Marta sta affrontando è in famglia, con la casa, la malattia del padre e l'incertezza del nuovo ambiente.
Il secondo è quello dello scombussolamento che precede il menarca. Da mettere in conto anche il rapporto con i compagni che cambia perchè ognuno affronta l'adolescenza a modo suo (non ci si riconosce neppure tra sorelle) ed è come affrontare giornalmente degli sconosciuti.
Credo sia molto positivo che Marta mandi un segnale di disagio. Francesca, se riesci, confidale piccoli segreti, falla sentire partecipe della vita di famiglia, concedile di vincere sul tuo parere, lasciala sbagliare, là dove si può. Ma nascondile le più grandi preoccupazioni.
Ripenso ad una me stessa giovanissima, che un giorno si sentiva padrona del mondo e il successivo trovava tutto strano e incomprensibile. Che terremoto! E' successo anche a te?
Sì, forse parlare con un insegnante illuminato potrebbe aiutare Marta.. purchè lo sia per davvero.
Un abbraccio. Che bei pareri ti hanno offerto le amiche.
Sari
Grazie dei vostri consigli...
Ne farò tesoro.
Un bacio
Francesca
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