Se ripenso alla mia infanzia, l'immagine di maggiore serenità è quella della stanza sul retro della vecchia casa dei miei nonni materni.
Era una stanza molto grande, con un enorme armadio pieno di ricordi, un camino che non veniva acceso da secoli, una nicchia nel muro con libri illustrati per bambini e due finestre che davano sulla stretta via che portava alla montagna.
Con le mie sorelle, trascorrevo a casa dei nonni, sul Lago Maggiore, tutti i mesi di luglio, quando i miei genitori lavoravano ancora e le scuole erano chiuse.
Ci portavano li un sabato, ripartivano la domenica e poi li rivedevamo dopo un mese o anche più.
I giorni passati dai nonni erano lenti e pigri ma anche immensamente sereni.
Io ero solita andare a fare il riposino dopo pranzo, nella stanza sul retro.
Era la stanza più isolata e più silenziosa.
Solo di tanto in tanto passava una macchina o un motorino e se io mi ero un po' assopita, percepivo quei rumori come in sogno, come se invece di rumori fossero carezze sonore.
Anche se in piena estate, quella stanza era sempre fresca. Dalle finestre aperte entrava un po' d'aria che sollevava le tende come un respiro e dalle persiane non del tutto chiuse filtrava una lama di sole.
Anche se non avevo sonno, andavo ugualmente in quella stanza, dopo pranzo.
Sfogliavo qualche vecchio libro illustato appartenuto a mia mamma oppure i vecchi numeri di Famiglia Cristiana che mia nonna conservava gelosamente. Nelle pagine centrali c'erano sempre dei lavoretti per bambini e io mi divertivo moltissimo a realizzarli.
Spesso stavo semplicemente distesa ad ascoltare: un vociare lontano nella piazza, il tubare sordo e gutturale dei colombi nella corte, i passi di una donna nella strada, il volo di un moscone nella stanza, un aereo che solcava il cielo lasciando dietro di se la sua lunga e diritta scia bianca...
In cucina mia nonna riordinava le stoviglie e lavava i piatti. Non ha mai voluto che nessuno l'aiutasse. Santa donna, ha dato tanto a tutti e non ha mai chiesto nulla in cambio!!!
Poi, verso le quattro, quando il caldo aveva un po' allentato la morsa, uscivo in cortile. Sotto il pergolato d'uva giocavo con i miei cugini e le mie sorelle.
I giochi erano di fantasia perchè a casa dei nonni non c'erano giocattoli: abbiamo fatto il teatro, abbiamo allestito un ristorante ambulante, ci siamo travestiti in mille modi, abbiamo inventato un gioco con i tappi di bottiglia ma soprattutto abbiamo disegnato e colorato e letto tantissimo!!!
E poi abbiamo esplorato. La casa dei nonni era immensa, con stanze chiuse piene di mobili uno sull'altro, cassettiere piene di abiti e oggetti, un grammofono a manovella e dischi grandi e pesanti, bauli con vecchi libri, carte e lettere, giocattoli di legno di mia madre e mio zio, cassetti pieni di vestiti lunghi e curiosi... un mondo tutto da scoprire!!!
Quando cerco immagini di serenità ripenso a quelle estati ma soprattutto a quella stanza fresca e silenziosa sul retro della casa dei miei nonni materni... e questo ricordo mi culla, come una nuvola e io mi rassereno!
Un bacio ai miei nonni lassù.
Francesca
E voi avete un "luogo del cuore"?
10 commenti:
non so se la foto l'hai fatta tu ma e' comunque bellissima!certo e' che riesce a rendere proprio il calore di quelle giornate estive,il calore legato a quei ricordi e a tutto quello che di bello e nostalgico ad esso si riunisce...il mio luogo dei ricordi?sai che ci devo pensare?
la descrizione della casa dei tuoi nonni mi ha ricordato tanto quella dei miei nonni..ricordo anch'io le numerosissime estati passate lì..dall'infanzia all'adolescenza..bellissimo..
ciao sono Katia...la mamma di Alessia...mi ha fatto molto piacere trovare un tuo commento a un mio post e quindi sono corsa a sbirciare nel tuo e devo dire che è stata una piacevolissima sorpresa....il mio è un blog di cucina...il tuo è fatto di pensieri,sentimenti e altro...devo dire che ho letto con avidità parecchi tuoi post...e ho pensato...beh devo tornarci ancora...quindi a presto.ciao katia
Ciao Katia,
sono molto felice che tu sia passata dalle mie parti.
A tutti i miei amici-blogger consiglio una visita al suo sito, soprattutto a coloro che amano cucinare. E' un sito ricco e fantasioso e molto ben fatto!!!
Tornando a noi, mi farà davvero molto piacere se ripasserai in futuro, mentre io metterò il tuo sito nella lista dei siti amici.
Ciao Vale,
penso che le case dei nonni si somiglino un po' tutte. Erano le case di una volta, quelle spaziose, con stanze grandi e letti altissimi... Oggi ci siamo abituati a case piccolissime, dove nelle camere si riesce a malapena ad infilare un letto, un armadio e due piccoli comodini.
Oggi i miei nonni non ci sono più e quella casa è stata completamente ristrutturata e quella stanza probabilmente avrà perso tutto il suo fascino!!!
Ola Raffa,
no, la foto non l'ho fatta io. L'ho presa da internet ma si avvicina molto alla finestra dei miei nonni. Appena avrai pensato a qual'è il tuo luogo dei ricordi e del cuore mi piacerebbe che ce lo dicessi, se ti va!!!
Un abbraccio
Francesca
Si. Il primo in assoluto che mi è venuto in mente appena ho letto la tua domanda è: la casetta sull' enorme albero di meravigliosa gialla mimosa. Il ricordo dell' infanzia che, in assoluto, riempie i miei ricordi belli di bambina.
Un giardino segreto nella casa diroccata che stava di fronte alla casa dove vivevo da bambina ... bellissime mura in pietra e dentro giungla di vegetazione ...e una casa in pietra col piano di sotto integro e pieno di cose vecchissime ... era vietato entrare perciò era il mio luogo del cuore...:-) e poi era silenzioso e pieno di gatti! Un abbraccio
Carissima Francesca, questo post è meraviglioso. Vorrei tu scrivessi un romanzo su quelle estati.
Sai raccontare con poesia e evocazione.
Il mio luogo del cuore ? Forse la cascina di montagna dove si staccava la spina dal mondo, non c'era nè elettricità, nè acqua corrente. Si leggeva con la candela la sera.
Si inventavano tantissimi giochi con le foglie, gli alberi, i sentieri...Non ci si annoiava mai e non si aveva paura del mondo.
Io penso di avere almeno due luoghi del cuore...uno sicuramente è la casa dei miei nonni materni in mezzo ai boschi e alla campagna dove ho trascorso giornate splendide e un altro credo sia il retro della casa dei miei genitori dove da bimba passavo ore a giocare a palla, fantasticando e inventando storie di fantasia...:-)
Penso che ricrodare sia molto importante, il nostro passato ci ha forgiato e ci è dentro indelebile anche se a volte non riusciamo a farlo riaffiorare. Tu l'hai fatto benissimo
Giulia
Che bello il tuo racconto, e i ricordi di infanzia...quanto sono preziosi!!
Il mio luogo del cuore era la mia casa a Trastevere, dove sono nata, cresciuta e vissuta fino a dieci anni fa...spesso ci ritorno, passo sotto le finestre, immagino di abitare ancora lì...
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