giovedì 29 aprile 2010

BILAL

Da quando ho chiuso il libro è l'ho restituito a mia sorella che me l'aveva prestato, non faccio altro che pensare a Bilal...
Se per caso non l'avete ancora fatto, leggete questo libro perchè è straordinario, agghiacciante, bellissimo (per quanto possa essere bella una storia, anzi tante storie, di dolore, di disperazione e di schiavitù).
Fabrizio Gatti è un giornalista, un grande giornalista (mica parliamo di Vespa, sapete!!! O di Emilio Fede!!!), che ha pensato bene, per capire davvero la situazione dei clandestini dell'Africa nera, di infiltrarsi fra di loro, viaggiare con loro, lavorare insieme a loro, addirittura farsi rinchiudere nel Centro di Accoglienza di Lampedusa spacciandosi per un immigrato curdo...
Ha rischiato la vita più di una volta per poter raccontare questa storia, ha visto degli amici non farcela, alcuni fare ritorno alla loro casa (se tale si può chiamare un Campo Profughi) senza avere mai visto l'Europa, dopo un anno di calvario, anche se la legge, almeno sulla carta, gli avrebbe dovuto concedere il Diritto d'Asilo...
Ha visto i risultati della nostra politica sull'immigrazione, che non ha fatto altro che arricchire ancora di più i trasportatori del deserto, che mentre prima portavano i disperati da sud verso nord, facendosi pagare profumatamente adesso, dopo le espulsioni di massa, li riportano da nord verso sud (doppio viaggio, doppio pedaggio!!!). Perchè, anche se così ci dicono, non è vero che li riaccompagnano al loro paese i clandestini (si, forse qualcuno!!!... li portano in Libia o in Tunisia e li... si arrangiano!!!
E quelli che rimangono nel nostro paese, sono uomini e donne invisibili, che non hanno alcun diritto... e così sono sfruttati, anzi schiavizzati, da alcuni imprenditori agricoli senza scrupoli che per 3 euro all'ora, trattenendo trasporti e alloggio (in catapecchie fatiscenti), li fanno lavorare dall'alba al tramonto e magari, con una scusa, non li pagano, e spesso li percuotono, li maltrattano... qualche volta anche li uccidono...
Nessuno denuncia, nessuno dice niente, perchè denunciare significa essere espulso, significa essere scoperto...
Ma la cosa assurda è che tutto avviene alla luce del sole, tutti sanno ma nessuno fa niente.
Gatti è stato anche rinchiuso per alcuni giorni nel Centro di Accoglienza di Lampedusa (definito da un nostro politico "un albergo a 4 stelle" - certo, l'ha ispezionato quando dentro c'erano 9 immigrati (nove... nove... non scherzo) e dopo che l'avevano pulito e lustrato da cima a fondo!!!). Spacciandosi per Bilal, un immigrato curdo, è riuscito ad entrare in questo Lager, dove nessuno riesce ad entrare (no gli osservatori dell'Unione Europea... no i politici locali... no i parlamentari... a meno che non dai un congruo preavviso!!! Certamente per far sparire tutto il marciume e le schifezze che ci sono li dentro!!!). Bilal si è ritrovato in una gabbia sovraffollata, dove costringono le persone a stare ore e ore sedute sotto il sole, dove sei deriso, maltrattato, offeso e anche picchiato... Dove dormi in materassi consunti pieni di pulci e pidocchi (quando riesci ad accaparrarti un materasso!!!), dove i bagni (pochissimi per centinaia di persone) sono intasati e sei costretto a camminare in un dito di liquame maleodorante... E i responsabili non parlano la tua lingua, quasi nessuno di loro parla inglese e tantomeno francese e tu non sai come spiegarti, non sai come farti capire. Dove, quando te ne vai, se sei fortunato ti restituiscono i tuoi soldi, senò se li tengono!!!
Ma Lampedusa non è in Italia? Non pensavo che anche nel nostro paese si calpestassero così "allegramente" i diritti civili fondamentali di uomini e donne che hanno la sola colpa di sognare una vita migliore e più libera!!!
Una soluzione??? Io non ho la bacchetta magica, ma la prima cosa che farei sarebbe facilitare l'ingresso regolare di immigrati... Concedere più visti e far entrare gli immigrati con tutti i documenti a posto! Perchè queste persone non si arrendono di fronte ad un visto negato; vengono comunque da noi, perchè l'Europa è un miraggio, è un sogno a cui non rinunciano. Sono disposti a tutto pur di venire qui: sono disposti ad attraversare il deserto del Sahara, sono disposti a rischiare la vita su un guscio di noce per attraversare il Mediterraneo, sono disposti a lavorare quasi gratis pur di rimanere qui!!!
Ma se avessero i documenti, il permesso di soggiorno e un visto regolare, potrebbero prendere una nave o un aereo per venire da noi (spenderebbero meno di quanto spendono per pagare uno scafista), denuncerebbero il datore di lavoro che non li paga o non li vuole assumere, pretenderebbero i loro diritti senza timore di essere scacciati, potrebbero andare a farsi curare quando stanno male senza timore di essere segnalati dal medico di turno, potrebbero vivere in una casa normale invece di occupare di nascosto casolari abbandonati senza luce, acqua e gas...
E poi c'è da chiedersi: chi ci guadagna da tutto questo? Pare incredibile che non si riesca a trovare una soluzione, che lo schiavismo (perchè di questo si tratta) non si riesca a fermare??? Chi ci guadagna??? Pensateci la prossima volta che passerete accanto ad un cantiere edile (anche quelli delle Opere Pubbliche, sapete???), oppure quando mangerete la pasta con il pomodoro... Pensateci!!!
La storia di Bilal è una di quelle che DEVE essere letta perchè poi non sarete più gli stessi, non riuscirete più a guardare in faccia un africano senza sentire in fondo, nel profondo del cuore, una sottile vergogna... per qualcosa che non avete fatto direttamente... ma vi sentirete in colpa lo stesso perchè saprete che esiste anche il peccato di omissione, e di questo, in fondo, siamo tutti colpevoli!!!!


Camion stracarichi che attraversano il Sahara. Vi siete mai chiesti che cosa succede a tutta questa gente se il camion si rompe? Pensate che altri camin di passaggio possano caricarli e soccorerli? Il deserto è un immenso cimitero senza croci!!!


Molti, troppi, vengono rigettati dal mare. Si è calcolato che circa il 12% di coloro che tentano la traversata non arriva mai alla meta!!!

Questo è Bilal (alias Fabrizio Gatti) nell'albergo a 4 stelle di Lampedusa, fotografato di nascosto da un collega con il teleobbiettivo.

Altri occupanti dell'Albergo...

Immigrati clandestini che raccolgono e selezionano pomodori. Lavorano dall'alba al tramonto, senza mai mangiare o fermarsi un minuto, e vengono pagati la "stratosferica" cifra di 3 Euro all'ora (tolte tutte le spese, a volte assurde, del padrone del campo).
Un "affare" per i datori di lavoro e per i caporali che è difficile da quantificare!!!

Insomma, per farla breve, BILAL è un libro che va letto assolutamente!!!

Un abbraccio

Francesca

14 commenti:

Unknown ha detto...

CIAO FRANCESCA QUELLO CHE DICI E' AGGHIACCIANTE....DIFFICILE GESTIRE L'ARRIVO DI COSI' TANTI DISPERATI...UN MODO CI DEVE PUR ESSERE DI DARE DIGNITA' A QUESTE PERSONE...E' GIUSTO ACCOGLIERE MA NELLA GIUSTA MISURA DEL POTER DARE PERCHE' SE CIO' CHE OFFRIAMO E' UNA VITA SOTTO IL CAPORALE ALLORA EVITIAMO ANCHE CHE ARRIVINO....GRAZIE PER LO SPUNTO.ANDRO' CERTAMENTE A LEGGERLO.

Francesca ha detto...

Ci sono storie che mi scombussolano dentro... e questa è una di quelle.
Il libro è scritto magnificamente e la storia non può lasciare indifferenti perchè Gatti scrive ciò che ha vissuto sulla sua pelle, non racconta i racconti di altri; è un libro scritto con il sudore, l'adrenalina e il coraggio!!!

Ikka ha detto...

Penso proprio che lo leggerò questo libro...mi son venuti i brividi a leggere certe cose. E che coraggio questo giornalista...

Amalia ha detto...

Ecco un libro che sicuramente ti lascia il segno, grazie per averlo condiviso con noi, cara Francesca.

Emanuela ha detto...

Queste realtà è giusto che vengano rese note a tutti. I messaggi che ci arrivano troppo spesso sono filtrati e "lucidati" all'occorrenza. Grazie per aver segnalato questo libro.
Buon fine settimana!

Sybille ha detto...

Grazie per l'indicazione, ne avevo sentito parlare. Questo sí che é giornalismo...

Unknown ha detto...

Avevo visto un servizio tempo fa in tv...mi pare sulle Iene. Che nervoso! Sapere tutto questo, vedere che ci sono persone in gamba come questo giornalista che denunciano uno stato di cose...e ti aspetteresti che il mondo attorno a te si alzasse indignato, ti aspetteresti titoloni sui giornali, rumore, azione! Invece il grosso di quella che chiamiamo "informazione" va avanti per conto suo...e le cose non cambiano!:(

Clelia ha detto...

Ho sentito molto parlare di questo libro. Conosco Gatti poiche' e' un giornalista e tutti i suoi report svelano verita' nascoste o occultate. L'Italia e' piena di gente che vive da fantasma in un mondo sotterraneo senza diritti. Una vergogna per un paese civile!

Post davvero molto interssante. Le foto poi rispecchiano in pieno l'orrore che i clandestini devono sopportare, fino alla morte

Clelia

dorisiana ha detto...

Sono arrivata qui per caso ed ho trovato un ottimo consiglio letterario, grazie tante! Un saluto!

Francesca ha detto...

Cara Dorisiana,
ho dato un'occhiata al tuo blog è ti ho aggiunta subito all'elenco dei siti amici... Spero che la cosa ti faccia piacere!!! Il tuo è il genere di blog che non solo mi piace ma mi fa sognare!!!
Un abbraccio
Francesca

Francesca ha detto...

Ieri sera ho conosciuto Fabrizio Gatti. Ero nel ridotto del Teatro Giovanni da Udine in attesa di entrare per assistere alla serata finale del Premio Internazionale Terzani quando me lo vedo li, di fronte a me!!!
"Sei Fabrizio Gatti'" gli chiedo, e lui risponde sorridendo "Si!!!"
La cosa è strana perchè sono piuttosto timida, di solito.
Gli ho stretto la mano, l'ho ringraziato per il suo libro, gli ho detto che mi era piaciuto molto e che mi aveva aiutata a vedere le cose con occhi diversi.
Lui era contento perchè, mi dice, era proprio quello lo scopo... aiutare la gente ad avere occhi diversi.
Poi gli ho chiesto se potevo dargli un bacio... innocente, intendiamoci!!! Gli sono saltata al collo e l'ho baciato su una guancia... con lo schiocco!!!
E' un'emozione strana leggere un libro, soprattutto un bel libro, un libro che ti ha toccato dentro, che ti ha mosso qualcosa nelle viscere, e dopo pochissimi giorni trovarsi davanti l'autore e avere l'opportunità di parlargli.
Grande Gatti: spero un giorno di poterci parlare ancora perchè dopo che si era allontanato mi sono venute in mente 1000 domande che avrei voluto fargli ma che l'emozione mi ha ammazzato in gola!
Mando un abbraccio e un altro bacio a questo straordinario giornalista e scrittore
Francesca

Emilia ha detto...

gatti è davvero un giornalista. E' uno dei pochi che ci racconta la storia di chi ai più è invisibile o proprio "non esiste".
Lo leggerò
Giulia

Alchemilla ha detto...

Hai raccontato molto bene questo meraviglioso libro.
Ti entra dentro e spero ci rimanga per sempre.
Ho subito letto anche Viki che voleva andare a scuola che è una lettura ANCHE per ragazzi, sempre di Fabrizio Gatti.
Te lo consiglio!

Francesca ha detto...

Lo leggero'. Grazie della segnalazione.
È strano scrivere qui dopo tanto tempo!!!
Francesca